ERA NUCLEARE (ORA NON LO E' PIU')

ERA NUCLEARE (ORA NON LO E' PIU')

mercoledì 13 aprile 2011

Allarme nucleare: Fukushima è come Chernobyl

L’avevamo soltanto pronosticato, temuto, ma ora è ufficiale: l’emergenza nucleare in Giappone è grave tanto quanto lo fu quella di Chernobyl del 1986. Oggi, l'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha innalzato al livello massimo di 7 la classificazione dell'incidente nucleare alla centrale di Fukushima, seguito al terremoto e allo tsunami dell' 11 marzo scorso, portandola al livello del disastro ucraino, il più grave mai verificatosi. La graduatoria viene fatta in base alla scala Ines (International Nuclear Event Scale), introdotta dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) a partire dal 1989.

"La perdita radioattiva non si è ancora arrestata completamente - ha detto ai giornalisti un funzionario della società - e la nostra preoccupazione è che possa anche superare Chernobyl". L'agenzia ha comunque precisato che il livello delle emissioni radioattive registrato dall'inizio dell'incidente equivale solo al 10% di quello misurato nel 1986 dopo la catastrofe presso la centrale situata in Ucraina e che l’assegnazione del livello 7 è “provvisoria”.
Il governo ha diffuso anche le stime sul livello cumulativo di esposizione alle radiazioni nell'atmosfera della città di Namie, 24 chilometri a nord est dell'impianto di Daiichi, come riferisce l'agenzia stampa Jiji press. Fra il 12 marzo e il 5 aprile, una persona rimasta all'esterno per otto ore al giorno avrebbe cumulato una dose di 34 milisievert, ovvero tre volte il limite massimo per la salute umana. La città si trova nella fascia fra i 20 e i 30 chilometri dalla centrale, dove alla gente è stato inizialmente chiesto di rimanere chiusi in casa. Ma ieri è stato deciso di estendere l'ordine di evacuazione anche a località entro i 30 chilometri.
Intanto i giapponesi continuano a vivere nel terrore: dopo il terremoto del settimo grado di ieri, all'una di stanotte ora italiana (le 8 del mattino in Giappone) si è registrata una nuova scossa di magnitudo 6,3 con epicentro proprio nella prefettura di Fukushima. I grattacieli hanno nuovamente oscillato, la metropolitana si è immediatamente arrestata, come pure i treni ad alta velocita Shinkansen diretti a nord e a sud della grande isola di Honshu. Le piste dell'aeroporto internazionale di Narita, il principale scalo della regione, sono state temporaneamente chiuse, per il tempo necessario a verificare che non vi fossero stati danni.
La Tepco, il gestore della centrale nucleare, ha ordinato ai lavoratori di evacuare l'impianto, mentre un incendio si è sviluppato questa mattina in uno degli edifici della centrale di Fukushima, ma è stato rapidamente spento. Le fiamme sono divampate in un edificio vicino al serbatoio d'acqua del reattore numero 4, ma secondo Tepco non hanno provocato mutamenti nel livello di radiazioni emesse dalla centrale.
Dall'11 marzo scorso, i sistemi di raffreddamento abituali dei reattori di Fukushima sono guasti, cosa che ha comportato esplosioni e fughe radioattive nell'atmosfera e nell'oceano pacifico.
Il Governo italiano sembra però ignorare la tragedia giapponese ed è sempre più distante "dalle tronfie  dichiarazioni di qualche mese fa", come sottolinea Paolo Brutti, responsabile dipartimento Ambiente Idv. "Questo  procedere a seconda degli  incidenti o dei sondaggi è il tipico format  di governo berlusconiano - continua Brutti -  politicamente inconsistente, incapace di  pensare a strategie di lungo  corso, concentrato ad armare spettacolari  paraventi dietro i quali fare  affari a spese dei cittadini.  Un'inconsistenza che purtroppo non è solo  patetica ma molto pericolosa:  basta abbassare la guardia per vedere  tornare alla carica queste  desolanti figure istituzionali, votate al  migliore offerente. Occorre  inchiodarli con il “si” sulla scheda  referendaria,  per impedire che chiunque altro provi a  riportare il nucleare in Italia  e per dire al resto d'Europa che questo  non è solo il Paese dei  berlusconiani”.
(da: www.sireferendum2011.it)

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