ERA NUCLEARE (ORA NON LO E' PIU')

ERA NUCLEARE (ORA NON LO E' PIU')

martedì 26 aprile 2011

Berlusconi “confessa”: il nucleare si farà, lo stop è un trucco


ECCO IL TRUFFATORE CHE AMMETTE CANDIDAMENTE DI AVER SCIPPATO LA DEMOCRAZIA AL POPOLO ITALIANO CON UN TRUCCO.
Il ritorno al nucleare è solo rinviato, lo stop serve unicamente a evitare il referendum di giugno, ammette esplicitamente il premier, confermano sfacciatamente quanto molti denunciavano. Sono così diventati palesi i motivi per cui la Cassazione potrebbe decidere che il referendum si faccia comunque.
“Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare è il futuro per tutto il mondo. La moratoria è servita per avere il tempo che la situazione giapponese si chiarisca e nel giro di 1-2 anni l'opinione pubblica sia abbastanza consapevole da tornare al nucleare", parola di Silvio Berlusconi.
Che lo stop del governo sul nucleare fosse solo un espediente per far fallire i referendum del 12 e 13 giugno lo avevano denunciato in molti. La “confessione” ufficiale arriva oggi dalle dichiarazioni del premier rese durante il summit bilaterale con il presidente francese, Nicolas Sarkozy.
La "totale sicurezza" degli impianti è "una convinzione profonda dei cittadini francesi", ha spiegato Berlusconi, in Italia, invece, "non c'è questa situazione". Infatti, "l'accadimento giapponese", è emerso, "a seguito anche di sondaggi che abitualmente facciamo" , "ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini". Perciò è risultato chiaro che "se fossimo andati oggi a quel referendum" - quello del 12 e 13 giugno che oltre a ai quesiti sul nucleare chiede di abolire le norme sulla privatizzazione dell'acqua e sul legittimo impedimento - "il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire", ha rivelato.
Quindi, il governo "responsabilmente ha ritenuto di introdurre questa moratoria per far sì che si chiarisca la situazione e che, magari, dopo un anno, forse due anni, si possa ritornare ad avere un'opinione pubblica consapevole della necessità di tornare all'energia nucleare", ha continuato Berlusconi, e, riguardo alla collaborazione atomica tra Enel ed Edf, ha rassicurato che "i molti contratti stipulati non vengono abrogati, stiamo continuando e decidendo di mandare avanti molti settori di questi contratti come quelli relativi alla formazione”.
Insomma, il programma nucleare continua, per ora sotterraneamente, in attesa di tempi migliori in quanto ad opinione pubblica. Un'ammissione al limite tra candore e sfacciataggine che lo stop al nucleare è solo un trucco per evitare di confrontarsi con la volontà degli italiani. I commenti, che in queste ore stanno piovendo dal fronte antinucleare, sono dunque superflui, perché ribadiscono quanto lo stesso Berlusconi ha dichiarato esplicitamente.
Stando così le cose, ossia essendo palese che lo stop al programma nucleare voluto dal governo è solo un espediente per boicottare il referendum, la Cassazione avrebbe un motivo in più per decidere che al referendum si voti comunque sul nucleare. Come hanno ricordato alcuni costituzionalisti nei giorni scorsi, infatti, secondo la giurisprudenza, le modifiche legislative intervenute a referendum già indetto non ne impediscono lo svolgimento a meno che l’abrogazione non colpisca “i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente” (Qualenergia.it, Nucleare, referendum o non referendum?, Referendum nucleare, partita ancora aperta).
“In tali casi il referendum si effettua egualmente, sebbene sulle nuove disposizioni legislative", aveva ricordato ad esempio il giurista Gaetano Azzariti. “Il linguaggio della Corte sarà tecnico – commenta Azzariti - ma il senso è del tutto evidente. Ciò che si vuole evitare è che la maggioranza parlamentare introduca modifiche marginali ovvero adotti un escamotage normativo al solo fine di impedire l’espressione della volontà popolare. Il punto più delicato che la Cassazione dovrà valutare - spiega - sembra essere il carattere definitivo o meno della scelta sul nucleare. È questo infatti il «principio ispiratore» su cui si fonda l’iniziativa referendaria.”
Una questione che le dichiarazioni di oggi di Berlusconi rendono abbastanza chiara: lo stop serve solo ad aggirare il referendum e il nucleare si farà in futuro.
Per fermare il nucleare l'arma del referendum potrebbe allora restare in gioco. Di sicuro è l'unica in grado di impedire con sicurezza il realizzarsi della strategia governativa per far rientrare dalla finestra l'atomo. Una strategia sintetizzata efficacemente da Mario Agostinelli in un suo commento di ieri: “Si legga bene il dispositivo con cui il Governo vuole togliere di mezzo il quesito: rimanda ad un approfondimento «scientifico» quando saremo «lontani dall’emozione suscitata dal disastro giapponese» (come se non fosse «scientifico» l’accadimento in sé) e ad una valutazione complessiva in sede europea sulla «sicurezza compatibile» – perché di questo si tratta – dei reattori in funzione nell’intero continente.
Ovvero, se ne chiuderanno i cinque o sei più esposti, si vareranno alcune misure di sicurezza di effetto mediatico e si proporranno i reattori più recenti (gli EPR già opzionati o gli AP1000 in offerta, con buona pace di Areva e Westinghouse) come compensativi. E chi meglio di un governo Berlusconi-Tremonti, con quella maggioranza parlamentare che ci fa inorridire tutti i giorni, potrebbe far digerire, in base ad un accordo tra governi europei non certo propensi alla fine dell’atomo, la chiusura di un reattore «insicuro» vicino alle Alpi con l’apertura di uno «nuovo fiammante» sull’asta del Po?” 

Il  Pd si scaglia contro Berlusconi: «Che premier generoso abbiamo, vuole proteggere gli italiani dalle loro stesse paure - dice Ignazio Marino - non prendiamoci in giro, il blitz che il governo ha attuato ai danni del referendum sul nucleare è il frutto del delirio paternalistico di Silvio Berlusconi, del suo timore di dar voce alla gente». «Berlusconi - prosegue Marino - sa che per costruire un solo impianto servono almeno dieci anni? È conscio che ci vorrebbero molto più di cinque o sei centrali per risolvere il problema dell'approvvigionamento energetico? Come e dove smaltiremo le scorie nucleari? Faremo come gli Stati Uniti che hanno speso 7,7 miliardi di dollari per il progetto di stoccaggio sotto la Yucca Mountain, mai entrato in funzione? L'energia dell'atomo, in verità, rappresenta un vantaggio solo per coloro che riceveranno dallo Stato l'incarico di costruire le centrali dal momento che nessun imprenditore privato sceglierebbe mai di investire in un settore così costoso e rischioso, al punto che le compagnie assicuratrici rifiutano di stipulare polizze contro i rischi per la salute».

Per i senatori del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, «il caudillo Berlusconi oggi ha rivendicato di fronte a Sarkozy lo scippo di democrazia che ha compiuto ai danni dei cittadini italiani, assumendosi il merito di aver voluto una legge truffa che avesse lo scopo preciso di aggirare l'ostacolo del referendum sul nucleare. Un'altra pessima giornata per la democrazia del nostro Paese, ma Berlusconi non si illuda, perchè il nucleare nel nostro Paese comunque sia non tornerà mai: la schiacciante maggioranza dei cittadini da tempo, ben prima della tragedia giapponese, è contraria alle centrali atomiche sul territorio italiano».

Il il governo rende manifesto l'imbroglio sul nucleare: è l'opinione espressa in due dichiarazioni dal leader di Sel Nichi Vendola e da quello dell'Idv Antonio Di Pietro. «Le parole di Berlusconi sono l'immediata conferma - se mai ce ne fosse stato bisogno - dell'intenzione del governo di voler prendere in giro gli italiani, calpestando in modo arrogante e cialtronesco, il loro diritto ad esprimersi su una questione, come quella dell'energia nucleare, da cui dipende la sicurezza ambientale e la sopravvivenza delle generazioni future del nostro Paese», spiega Vendola.

«Dopo questa aperta dichiarazione d'intenti del governo al limite dell'imbroglio, ci auguriamo che la Corte di Cassazione ne tenga conto al momento di valutare la sopravvivenza del quesito referendario. È quanto mai evidente che a questo punto il 12 giugno si andrà a votare e il popolo italiano si esprimerà democraticamente su nucleare, acqua pubblica, legittimo impedimento».

Reazione analoga quella di Di Pietro: «Berlusconi ha confessato, oggi abbiamo la prova dell'imbroglio, da noi denunciato sin dal primo momento. Non vuole rinunciare al nucleare, ma vuole solo bloccare il referendum perchè ha paura del risultato delle urne. Infatti, per sua stessa ammissione, vuole sospendere per un anno o due il ritorno all'atomo per poi ridargli vita con più forza. Bloccare il referendum, in queste condizioni, significa violare un diritto costituzionale garantito a quel milione di cittadini che lo ha richiesto formalmente. Per questa ragione, il Capo dello Stato dovrebbe impedire tale misfatto, e ci auguriamo che lo faccia senza alcun indugio». Del resto, il premier ha capito, a differenza di tanti scienziati perchè a Fukushima è stato un disastro uguale e forse più grande di Chernobyl: il peggio è accaduto perchè la centrale di Fukushima era stata edificata su un terreno che non lo permetteva. La moratoria ha avuto un’unica motivazione. Bloccare la consultazione popolare. Se fossimo andati a quel referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per molti anni a seguire.

venerdì 22 aprile 2011

CRIMINALI AL POTERE

LADRI DI DEMOCRAZIA

angelo_bonelliIl tentativo di far saltare anche il referendum sull'acqua dopo quello sul nucleare è un atto criminale nei confronti dei diritti dei cittadini italiani. Non era mai accaduto nella storia della Repubblica italiana che si rubasse con queste modalità il diritto degli italiani di esprimersi democraticamente contro il nucleare e la privatizzazione dell'acqua, due questioni fondamentali per il futuro del Paese. Il governo dimostra di essere condizionato dalle lobby economiche e di avere paura dei referendum. Acqua e nucleare hanno un valore di oltre 100 miliardi di euro che le grandi multinazionali dell'energia e dell'acqua intendono spartirsi prelevandoli dalle tasche dei cittadini.
I referendum sono l'unico strumento di democrazia e ora vengono inibiti con un atto spregiudicato nei confronti dei cittadini e della Costituzione. Per questa ragione è necessaria una forte mobilitazione alla quale nessuno può sottrarsi perché rischiamo una sospensione delle libertà democratiche.

giovedì 21 aprile 2011

NON FACCIAMOCI FREGARE

Su nucleare solo furbizia preventiva del Governo

News - 20 aprile, 2011
Il commento del nostro direttore esecutivo, Giuseppe Onufrio, alla notizia della presentazione in Senato di un emendamento che dovrebbe fermare la costruzione di nuove centrali nucleari, in attesa di "ulteriori evidenze scientifiche": furbizia preventiva!
Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.
Il Governo ha paura dell'opinione degli elettori. È un caso di "furbizia preventiva" che coglie un dato reale: la forte opposizione degli italiani al nucleare.

Molti dei commenti di ministri ed esponenti della maggioranza svelano il "trucco": cercare di prendere tempo, abrogando solo alcuni punti della legge, per evitare che gli italiani si esprimano attraverso il referendum e poi tornare a riproporre il nucleare tra un anno. Questa truffa non è accettabile.

Piuttosto che continuare con queste manovre dilatorie, il Governo dovrebbe abrogare una volta e per sempre tutta la legge sul nucleare, prendendo impegni solenni per promuovere le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica.

Se il Governo italiano volesse fare seriamente dovrebbe reintrodurre gli incentivi sulle fonti energetiche rinnovabili, al momento completamente paralizzate dallo scellerato decreto Romani. Greenpeace chiede di adottare il sistema tedesco, alzando gli obiettivi per l'eolico e il fotovoltaico.

mercoledì 13 aprile 2011

Allarme nucleare: Fukushima è come Chernobyl

L’avevamo soltanto pronosticato, temuto, ma ora è ufficiale: l’emergenza nucleare in Giappone è grave tanto quanto lo fu quella di Chernobyl del 1986. Oggi, l'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha innalzato al livello massimo di 7 la classificazione dell'incidente nucleare alla centrale di Fukushima, seguito al terremoto e allo tsunami dell' 11 marzo scorso, portandola al livello del disastro ucraino, il più grave mai verificatosi. La graduatoria viene fatta in base alla scala Ines (International Nuclear Event Scale), introdotta dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) a partire dal 1989.

"La perdita radioattiva non si è ancora arrestata completamente - ha detto ai giornalisti un funzionario della società - e la nostra preoccupazione è che possa anche superare Chernobyl". L'agenzia ha comunque precisato che il livello delle emissioni radioattive registrato dall'inizio dell'incidente equivale solo al 10% di quello misurato nel 1986 dopo la catastrofe presso la centrale situata in Ucraina e che l’assegnazione del livello 7 è “provvisoria”.
Il governo ha diffuso anche le stime sul livello cumulativo di esposizione alle radiazioni nell'atmosfera della città di Namie, 24 chilometri a nord est dell'impianto di Daiichi, come riferisce l'agenzia stampa Jiji press. Fra il 12 marzo e il 5 aprile, una persona rimasta all'esterno per otto ore al giorno avrebbe cumulato una dose di 34 milisievert, ovvero tre volte il limite massimo per la salute umana. La città si trova nella fascia fra i 20 e i 30 chilometri dalla centrale, dove alla gente è stato inizialmente chiesto di rimanere chiusi in casa. Ma ieri è stato deciso di estendere l'ordine di evacuazione anche a località entro i 30 chilometri.
Intanto i giapponesi continuano a vivere nel terrore: dopo il terremoto del settimo grado di ieri, all'una di stanotte ora italiana (le 8 del mattino in Giappone) si è registrata una nuova scossa di magnitudo 6,3 con epicentro proprio nella prefettura di Fukushima. I grattacieli hanno nuovamente oscillato, la metropolitana si è immediatamente arrestata, come pure i treni ad alta velocita Shinkansen diretti a nord e a sud della grande isola di Honshu. Le piste dell'aeroporto internazionale di Narita, il principale scalo della regione, sono state temporaneamente chiuse, per il tempo necessario a verificare che non vi fossero stati danni.
La Tepco, il gestore della centrale nucleare, ha ordinato ai lavoratori di evacuare l'impianto, mentre un incendio si è sviluppato questa mattina in uno degli edifici della centrale di Fukushima, ma è stato rapidamente spento. Le fiamme sono divampate in un edificio vicino al serbatoio d'acqua del reattore numero 4, ma secondo Tepco non hanno provocato mutamenti nel livello di radiazioni emesse dalla centrale.
Dall'11 marzo scorso, i sistemi di raffreddamento abituali dei reattori di Fukushima sono guasti, cosa che ha comportato esplosioni e fughe radioattive nell'atmosfera e nell'oceano pacifico.
Il Governo italiano sembra però ignorare la tragedia giapponese ed è sempre più distante "dalle tronfie  dichiarazioni di qualche mese fa", come sottolinea Paolo Brutti, responsabile dipartimento Ambiente Idv. "Questo  procedere a seconda degli  incidenti o dei sondaggi è il tipico format  di governo berlusconiano - continua Brutti -  politicamente inconsistente, incapace di  pensare a strategie di lungo  corso, concentrato ad armare spettacolari  paraventi dietro i quali fare  affari a spese dei cittadini.  Un'inconsistenza che purtroppo non è solo  patetica ma molto pericolosa:  basta abbassare la guardia per vedere  tornare alla carica queste  desolanti figure istituzionali, votate al  migliore offerente. Occorre  inchiodarli con il “si” sulla scheda  referendaria,  per impedire che chiunque altro provi a  riportare il nucleare in Italia  e per dire al resto d'Europa che questo  non è solo il Paese dei  berlusconiani”.
(da: www.sireferendum2011.it)

lunedì 11 aprile 2011

A PROPOSITO DI CAPACITA' DI GESTIRE LO STOCCAGGIO DELLE SCORIE RADIOATTIVE

VISTO LA "CAPACITA'" DI GESTIRE LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI... SULLE SCORIE POSSIAMO DORMIRE SONNI TRANQUILLI...... ANZI....ETERNI!

Mappa dei siti individuati dal Governo per le Centrali Nucleari

La mappa dei siti indiviaduati l'abbiamo sovrapposta a quella del rischio sismico in Italia.... et voilà Fukushima 2 la vendetta!!!
Complimenti per l'Intelligenza e la preparazione dei tecnici che hanno stilato lo studio di fattibilità, almeno 7 centrali in zone ad alto/altissimo rischio sismico di forte magnitudo, ma dove si sono preparati al Cepu?

Campagna per il SI al referendum del 12 e 13 giugno 2011

volantino n°4

Campagna per il SI al referendum del 12 e 13 giugno 2011

volantino n°3

Campagna per il SI al referendum del 12 e 13 giugno 2011

volantino n°2

Campagna per il SI al referendum del 12 e 13 giugno 2011

In allegato il primo dei volantini che abbiamo preparato per la campagna di sensibilizzazione contro il Nucleare.


NUCLEARE IN ITALIA. SICURI DI SAPERE TUTTO?

NUCLEARE IN ITALIA. SICURI DI SAPERE TUTTO?
 Come funziona una centrale nucleare? Una centrale nucleare serve a produrre energia elettrica e lo fa utilizzando l'uranio. La fissione dell'uranio produce immense quantità di calore e con questo calore si porta ad ebollizione l'acqua da cui si solleva il vapore che farà ruotare delle pale (le turbine) e da queste la produzione di energia elettrica. Vediamo ora i problemi connessi alle centrali nucleari: 

sabato 9 aprile 2011

Latte e funghi contaminati in Ucraina, a 25 anni da Cernobyl

A 25 anni di distanza dal disastro di Cernobyl, una nuova ricerca condotta in Ucraina dai nostri esperti di radiazioni rileva alti livelli di contaminazione radioattiva in molti alimenti di base, come latte e funghi.

Cibo contaminato in Ucraina, a 25 anni dall'incidente di Cernobyl.
Lo scorso marzo la nostra squadra ha raccolto e analizzato 114 campioni di prodotti alimentari nelle aree di Rivnenska Oblast e Zhytomyrska Oblast e, per confronto, in varie località nell’area di Kiev. I campioni sono stati acquistati nei mercati locali oppure ottenuti dai contadini.

FUORI DAL NUCLEARE

Greenpeace ha sempre combattuto con forza – e continuerà a combattere –l’energia nucleare perché rappresenta un rischio inaccettabile per l’ambiente e l’umanità. L’unica soluzione è fermare l’espansione della tecnologia nucleare, e la chiusura degli impianti esistenti.

 

Abbiamo bisogno di un sistema energetico che combatta i cambiamenti climatici, fondato sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica.

STUDIO EPIDEMIOLOGICO "KiKK" COMMISSIONATO DAL GOVERNO TEDESCO SULLE POPOLAZIONI VICINE ALLE CENTRALI NUCLEARI

Esistono forti dubbi sulla effettiva competenza dei politici che stanno prendendo una decisione, a mio giudizio scellerata, poichè difronte alle possibili gravi ripercussioni sulla salute pubblica dovrebbe vigere il principio di cautela. Appaiono invece molto sicuri Romani e Prestigiacomo nell'andare avanti col progetto nucleare in Italia, dopo una "pausa di riflessione di un anno". "Le nostre centrali saranno sicure" dicono. Ma ponendo anche l'eventualità che fossimo in grado di garantire la perfetta esecuzione di tutte le fasi di lavorazione, che non ci saranno forniture "obbligatorie" come già accade dovunque in Italia nei lavori pubblici, di cemento proveniente dalle cave sotto il diretto controllo della criminalità organizzata e ipotizzando un loro funzionamento regolare, senza incidenti, siamo sicuri che la salute pubblica sarà garantita? Vediamo in base agli studi piu' recenti quale rischio comporta il vivere vicino ad una centrale nucleare.

Gli studi epidemiologici piu' recenti hanno riguardato soprattutto tumori in bambini nei primi anni di vita, per due motivi: